Provincia autonoma di Trento

Natura e cultura, binomio possibile: convegno Unesco a Trento

Il vicepresidente Tonina ha presentato la candidatura del monte Baldo
Il Trentino ha, si può dire, da sempre un’attenzione particolare al suo ambiente, prova ne è, in epoca recente, il riconoscimento delle Dolomiti quale patrimonio dell’Umanità Unesco, ma anche del sito palafitticolo di Ledro e delle Alpi Ledrensi e Judicaria a Riserva della biosfera Mab. La nuova sfida è rappresentata dal monte Baldo, vero “orto botanico” a cielo aperto, straordinario scrigno di specie floreali e arboree, oggetto di una candidatura “mista”, sottolinea la sua valenza naturalistica ma anche l’attività umana svolta nel sito fin dal 1500. Anche di questo si parla a Trento nella due giorni apertasi oggi al palazzo della Provincia, con l’intervento del vicepresidente e assessore all’urbanistica, ambiente e cooperazione della Provincia autonoma di Trento Mario Tonina. “Natura e Cultura nei riconoscimenti Unesco: un approccio possibile” è il titolo dell’evento, a cui partecipano numerosi esponenti del mondo scientifico, ma anche amministrazioni interessate a valorizzare il patrimonio ambientale e storico-culturale presente sul proprio territorio. “La candidatura del Baldo a patrimonio dell’Umanità è stata presentata nel 2016 – ha ricordato Tonina - . Abbiamo lavorato in stretta collaborazione con il Museo civico di Rovereto, Iccrom e tutti gli altri attori di questo progetto, e anche quest’anno ci siamo confrontati a lungo con i Comuni trentini e con il Veneto. Il cammino, insomma, continua, e questo momento di confronto ne rappresenta una tappa importante. Naturalmente per noi il riconoscimento Unesco deve essere un punto di partenza e non di arrivo. Le straordinarie arborizzazioni presenti sulle pendici del Baldo rappresentano infatti un valore in sé, ma testimoniano anche degli effetti del cambiamento climatico, del progressivo affinamento delle conoscenze scientifiche in ambito botanico da parte dell’uomo, della resistenza delle comunità montane all’abbandono delle alte quote. Tutte questioni a cui il Trentino è particolarmente sensibile, perseguendo un modello di sviluppo autenticamente sostenibile ed integrato”.

Natura e Cultura come due facce della stessa medaglia, dunque nel convengo apertosi oggi a Trento con l’intervento del vicepresidente Tonina e del dirigente generale Fabio Scalet, che ha illustrato nel dettaglio il programma. Nella consapevolezza che l’attività umana, ovvero l’insieme di esperienze, saperi, buone pratiche svolte dall’uomo può aggiungere valore all’ambiente. E’ il caso dei muretti a secco, recente “scoperta” dell’Unesco, ed è il caso del monte Baldo, grande “schiena” delle prealpi, per il 58% in territorio Veneto e per il 42% in Trentino. Detto Hortus Europae (“Giardino d’Europa”) per la sua ricchezza floristica, di ambienti e di specie, il Baldo rappresenta un ecosistema che è rimasto isolato durante le glaciazioni quaternarie consentendo fenomeni di speciazione unici. Per questo motivo molte entità botaniche risultano endemiche e classificate con il nome baldensebaldensis. Nel suo orto botanico sono raccolte circa 500 specie, di cui la maggior parte esclusivamente locali e scoperte dai botanici nei secoli scorsi proprio su questa montagna. Oggetto dunque di attenzione fin dal 500 da parte di studiosi, all’epoca soprattutto speziali e farmacisti, il Baldo nei secoli è cambiato conservando però la sua identità ed integrità. Alla sua candidatura “mista” sono dedicati i lavori del pomeriggio di oggi, mentre domani si parlerà delle attività scientifiche svoltesi sulle sue pendici nel corso dei secoli.

I lavori di stamani hanno visto al tavolo dei relatori anche Enrico Vicenti, segretario generale della Commissione italiana per l’Unesco, il noto meteorologo Luca Mercalli, Marco Armiero del Kth di Stoccolma, Roberto Cerrato, direttore dell’Associazione per il patrimonio del paesaggio vitivinicolo di Langhe-Roero e Monferrato e Serenella Iovino, docente di letteratura comparata all’università di Torino. L’evento è progettato e organizzato dalla Provincia autonoma di Trento tramite l’Area Unesco di tsm-Trentino School of Management e in partnership con la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, la Fondazione Museo Civico di Rovereto e la Regione del Veneto. Il convegno ha inoltre il patrocinio del MIBAC - Ministero per i Beni e Attività Culturali, dell’Iccrom - International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property, della Federazione dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali del Trentino-Alto Adige e dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia autonoma di Trento.

 La partecipazione al Convegno è gratuita con iscrizione sul sito www.tsm.tn.it   fino ad esaurimento posti.

Immagini a cura dell'ufficio stampa