Provincia autonoma di Trento

Megachirella, trovata nelle Dolomiti UNESCO la 'nonna' delle 10.000 specie di lucertole e serpenti esistenti

Un progetto di ricerca finanziato dall'Euregio che rivoluziona la storia e l'origine degli squamati
L'assessore all'ambiente e vicepresidente della Fondazione Dolomiti UNESCO Mauro Gilmozzi è intervenuto oggi al MUSE nell'ambito dell'incontro che ha illustrato la rivoluzionaria scoperta fatta in Dolomiti UNESCO e a cui Nature, la prestigiosa rivista scientifica, ha dedicato la copertina e il maggior approfondimento. "La straordinaria scoperta di Megachirella aggiunge ulteriore valore di eccezionalità al Bene UNESCO e dà ancora più soddisfazione sapere che questo nuovo studio e conoscenze sono frutto di una particolare sensibilità dell'Euregio e di una capacità di lavorare e stare insieme, oltre il proprio confine. Uno dei risultati del lavoro per reti coordinato dalla Fondazione Dolomiti. Significativa, in questo caso, la rete della geologia, scienza e ricerca coordinata dal MUSE"

"Il riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio dell'Umanità - ha aggiunto il vicepresidente della Fondazione Mauro Gilmozzi - trova la sua pienezza e completezza proprio nel lavoro che la Fondazione Dolomiti sta portanto avanti dal 2010. Le reti coordinate dalla Fondazione contribuiscono a continuare il lavoro di valorizzazione delle Dolomiti UNESCO. Sono eccezionali soprattutto per la loro evidenza geologica che racconta la storia della Terra, di fatto un carotaggio della storia geologica del nostro pianeta. Il valore di questa nuova scoperta, Megachirella la madre di tutte le lucertole, è importantissimo e rientra nella storia delle Dolomiti".

Una storia geologica riferita particolarmente al periodo del Triassico "ed è proprio grazie al progetto Euregio che si studiano i due grandissimi eventi delle estinzioni di massa, uno di fine Perniano, dove la storia della vita sulla Terra è andata in crisi. Duecentoquarantamilioni di anni fa il lucertolino 'Megachirella' lungo poco più di otto centimetri è passato fra queste due eventi di estinzioni di massa e ha dato origine ad altri esemplari di squamati (lucertole e serpenti), cioè si è diversificata. Megachirella è stata estratta virtualmente dalla roccia che la contiene grazie alla collaborazione di un centro triestino ICTP ed Elettra Sincrotone. Questo ha, ovviamente permesso, di fare studi approfonditi e comparati", dice Massimo Bernardi, paleontologo, che insieme ad altri scienziati e studiosi, fra cui Evelyn Kustatscher, paleobotanica, è a capo della ricerca/progetto scientifico che rivoluziona, di fatto, la storia delle 10.000 specie di squamati esistenti al mondo.

Alla presentazione al MUSE è intervenuto anche il direttore del MUSE Michele Lanzinger e, all'incontro, era presente anche la direttrice della Fondazione Dolomiti UNESCO Marcella Morandini.

Immagini e interviste a cura dell'Ufficio Stampa

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